Alcune foto, l'audio da ascoltare o scaricare, e gli appunti della Catechesi tenuta domenica 21 ottobre da Fausto Negri sulla "SACRAMENTUM CARITATIS" di Benedetto XVI.

Fausto Negri
Fausto Negri
L'icona della Trinit?
L'icona della Trinit?

II titolo dell'esortazione si riferisce a un'espressione di S. Tommaso d'Aquino, che considera l'Eucaristia il sacramento supremo dell 'amore di Dio.

Giovanni Paolo II, alla fine del suo ministero, ha proposto al popolo di Dio di concentrarsi sull' 'Eucaristia (anno dell'Eucaristia, Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, enciclica Ecclesia de Eucharistia).

Il Sinodo dei vescovi del 2005 e i molteplici riferimenti di Benedetto XVI nella sua enciclica Deus charitas est confermano che la Chiesa sente l'esigenza di ritrovare lo stupore e la gratitudine di fronte al Sacramento che meglio rivela il mistero di Dio e l'identità dell'uomo.

Il documento è articolato in tre parti: l'Eucaristia come "mistero da credere, da celebrare, da vivere". Mistero: non un muro contro cui l'intelligenza si infrange, ma un oceano dove l'intelligenza si perde.

Una immagine: la "fissione nucleare; un cambiamento destinato a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero, fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti" (n. 11).

"In questo Sacramento Cristo si fa per noi cibo di Verità".

a) L'Eucaristia ci svela chi è Gesù. l'Agnello immolato.

Dio è "così fatto" che può liberamente annullarsi nell'Incarnazione fino al limite estremo della morte in croce. Nella croce (e nei suoi anticipi) si rivela al massimo per quello che è veramente ne! suo essere profondo: AMORE CHE PUÒ E SA ANNIENTARSI: è "un volgersi di Dio contro se stesso per rialzare l'uomo e salvarlo - amore, questo, nella sua forma più radicale" (n. 9). Nell'Eucaristia avviene la massima interiorizzazione di Dio (che si fa intimo di ciascuno: "Mangiate - Bevete") e la sua massima universalizzazione ("Mangiatene tutti!... Per voi e per tutti...").

b) L'Eucaristia ci svela chi è Dio: Comunione di Persone-Trinità.

Dio nell'Eucaristia ci appare sotto l'apparenza del contrario di ciò che noi istintivamente immaginiamo di Dio. Dio nell'Eucaristia non è più anzitutto potenza assoluta, ma AMORE ASSOLUTO, LIBERO. È il Padre sorgente dell'Amore. È il Figlio che è l'Amato e che obbedisce al Padre. È lo Spirito che unisce l'Amore del Padre e del Figlio (nn. 12-13). Dio è essenzialmente DONAZIONE-COMUNIONE: viene incontro all'uomo facendosi suo compagno di viaggio. L'uomo, coi suoi peccati (Battesimo/Riconciliazione), con la sua malattia-dolore, con i suoi doni (affettività-lavoro) è fatto membro del "Corpo". È amato, accolto "nell'attesa della venuta del Signore" (nn. 17-29).

e) L'Eucaristia rivela cosa è la Chiesa.

- La Chiesa, popolo di Dio, pur camminando nella fragilità, anticipa la salvezza nei gesti liturgici. La Chiesa "vive dell'Eucaristia", fonte e culmine di tutta la sua vita. La liturgia è legata alla bellezza e all'armonia: "non estetismo, ma modalità con cui l'amore di Dio in Cristo ci raggiunge, ci affascina e ci rapisce" (n.35). E "la miglior catechesi sull'Eucaristia è la stessa Eucaristia ben celebrata" (n.64).

- L'Eucaristia festiva è il momento in cui la Chiesa sale sul monte, come luce pubblica. Poi ognuno ritorna alla propria occupazione, diluito nella storia, come lievito nella pasta. E nel Giorno del Signore ci si ritrova: per ascoltare in modo da avere qualcosa di alternativo e di vero da dire; per donare il frutto del proprio lavoro così da essere ricaricati nell'impegno; per stare in comune unione in modo da portare il dono dell'unità e della pace la dove ciascuno quotidianamente vive (nn.43-51).

- L'adorazione eucaristica al di fuori della Messa, cioè il "sostare in compagnia di Gesù, coltivando

lo stupore la sua presenza" aiuta a "maturare un'accoglienza vera e profonda" (nn. 66-67).

d) L'Eucaristia indica quale dev'essere lo stile di vita del cristiano.

"Il mistero creduto e celebrato possiede in sé un dinamismo che ne fa principio di vita nuova e

forma dell'esistenza cristiana" (n. 70). In particolare.

- Esso capovolge l'idea di "culto": "Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale" (Rm 12,1). Il culto a Dio pervade ogni aspetto dell'individuo. Ogni particolare dell'esistenza viene esaltato come offerta a Dio" (nn.70-71). Il mondo è il campo in cui agire, partendo dalla famiglia: l'amore tra uomo e donna, l'accoglienza della vita, il compito educativo (n. 79).

- Indica un nuovo modo di impostare il male: entrare nelle situazioni, restando ciò che si è, subendo le conseguenze del male, nella certezza che la vittoria è già di Cristo crocifisso e risorto.

- Incita a "vivere secondo la domenica", intesa come "giorno del Signore, Giorno di Cristo, giorno della Chiesa, giorno dell'uomo: di gioia, riposo e carità fraterna". La comunità cristiana è bene che "organizzi, intorno alla Celebrazione eucaristica domenicale, manifestazioni proprie" (n. 73).

- Ritrova l'autentica dimensione comunitaria. L'amore umano è una retta. La carità cristiana è un triangolo. La rivoluzione è tutta qui: trasformare i nostri amori in triangoli, al cui vertice c'è la presenza Eucaristica-Trinitaria di Dio. Il cristianesimo "implica sempre una compagnia" (n. 77). La Chiesa dev'essere segno di convivialità fraterna: "Prendetene e mangiatene tutti!". Essa viene giudicata dall'Eucaristia ogni qualvolta introduce logiche diverse (1 Cor 11,17-34). "Io non posso avere Cristo solo per me" (n. 89). "Il servizio della carità consiste poi nel fatto che io amo, in Dio e con Dio, anche la persona che non gradisco e neppure conosco" (n. 88). "Il cristiano diventa testimone quando, attraverso le sue azioni, parole e modo di essere, un Altro appare e si comunica. Compito della missione: portare Cristo; non solo un'idea o un'etica a Lui ispirata, ma il dono della sua stessa persona"(nn. 85-86).

e) L'Eucaristia rivela la venta sull'uomo.

"Gesù è la stella polare della libertà umana; senza di Lui essa perde l'orientamento... Nel sacramento dell'Eucaristia Gesù ci mostra in particolare la verità dell'amore. Questa verità evangelica interessa ogni uomo e tutto l'uomo" (n. 2). La Verità di Dio fonda la verità dell'uomo. L'uomo è dono, fatto per uscire da sé (l'esatto opposto dell'autopossesso egoistico e dell'"io sono mio!"). L'essenza dell'uomo è un'interiorità chiamata ad aprirsi e a mettersi a servizio (contrario dell'isolamento). L'uomo si ritrova solamente riconoscendo la sua "verità" e vivendola. La felicità è la conseguenza di questo stile di vita.

f) L'Eucaristia ci rivela quale società costruire.

Il mistero eucaristico porta in sé anche numerose implicazioni sociali:

- La valorizzazione di ogni uomo; ognuno vale l'Incarnazione-Croce di Cristo. L'uomo è sempre fine, mai mezzo (personalismo cristiano). Ad esempio: "la Domenica, come giorno del riposo, costituisce una "relativizzazione del lavoro, che viene finalizzato all'uomo" (n.74).

- // riunire gli uomini non partendo dalle idee, ma dal "pane e dal vino, frutto della terra e del lavoro dell'uomo". Le cose devono diventare mezzi per entrare in comunione con Dio e con gli uomini. Da qui nasce "la volontà di trasformare le strutture ingiuste", diventando "operatori di pace e di giustizia". "Il cibo della verità ci spinge a denunciare le situazioni indegne dell'uomo... Con meno della metà delle immense risorse destinate agli armamenti potremmo togliere dall'indigenza lo sterminato esercito dei poveri" (n. 90). La dottrina sociale della Chiesa deve essere promossa e fatta conoscere (n. 91).

- La salvaguardia del creato: "il rito ci spinge a considerare la terra come creazione di Dio" (n. 92).