San Josemarìa Escrivà “APOSTOLO DELLA SANTITÀ NEL QUOTIDIANO”
josemaria escriva de balaguer

Ritiro Quaresima 10/02/2008
Video introduttivo realizzato da don Elieser:

Audio: Relazione di don Elieser

 
Audio: Domande e risposte  

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San Josemarìa Escrivà

“APOSTOLO DELLA SANTITÀ NEL QUOTIDIANO”

San Josemaría Escrivá nacque a Barbastro (Spagna) il 09 gennaio 1902. Fu ordinato sacerdote a Saragozza il 28 marzo 1925 (23 anni). Il due ottobre 1928 fondò, per ispirazione divina, l’Opus Dei. Il 26 giugno 1975 morì improvissamente a Roma, dopo aver rivolto l'ultimo sguardo, con immenso afetto, a un quadro della Madonna di Guadalupe nella sua stanza di lavoro. L'Opus Dei era allora diffuso nei cinque continenti e aveva oltre 60.000 membri di 80 nazionalità, dediti al servizio della Chiesa con  lo stesso spirito di piena unione con il Papa e con i vescovi vissuto sempre da San Josemaría Escrivá. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha canonizzato il Fondatore dell’Opus Dei a Roma il 06 ottobre 2002. La sua festa liturgica si celebra il 26 giugno. Il Corpo riposa nella Chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace - Viale Bruno Buozzi, 75 - Roma.

DAGLI SCRITTI DI SAN JOSEMARIA

“Lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. È in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini. Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria…”. (Dall’omelia “Amare il mondo appassionatamente”, 8-X-1967).

“Siamo entrati nel tempo di Quaresima, tempo di penitenza, di purificazione, di conversione. Non è un compito facile, il cristianesimo non è un cammino comodo: non basta “stare” nella Chiesa e far passare gli anni. Nella nostra vita, vita di cristiani, la prima conversione - quel momento irripetibile, indimenticabile, in cui si vede con tanta chiarezza tutto ciò che il Signore ci chiede - è importante; però ancora più importanti e difficili sono le conversioni successive … occorre conservare un anima giovane, invocare il Signore, ascoltarlo, scoprire ciò che in noi non va, chiedere perdono … La Quaresima non è solo un’occasione per intensificare la nostre pratiche esteriori di mortificazione: se pensiamo che è solo questo ci sfuggirebbe il suo significato più profondo, perché questi atti esterni sono frutto della fede, della speranza e dell’amore… Figli miei, la conversione è opera di un istante, la santificazione è opera di tutta la vita … è indispensabile dunque essere disposti a ricominciare, a ritrovare, nelle nuove situazioni della nostra vita, la luce e impulso della prima conversione.
(La conversione dei figli di Dio; dall’omelia pronunciata il 2-III-1952 - prima domenica di quaresima).

“Comportiamoci così, e offriremo a quanti ci sono vicini la testimonianza di una vita semplice e normale, che pur con i limiti e i difetti propri della nostra condizione umana, è tuttavia coerente. E vedendoci uguali a loro in tutto e per tutto, gli altri si sentiranno spinti a chiederci: come si spiega la vostra gioia? Dove trovate la forza per vincere l’egoismo e la comodità? Chi vi insegna a vivere la comprensione, la convivenza leale, la dedizione al servizio degli altri? È allora il momento di svelare loro il segreto divino della vita cristiana, di parlare di Dio, dello Spirito Santo, di Maria. È il momento di trasmettere, attraverso le nostre povere parole, quella pazzia dell'amore di Dio che la grazia ha riversato nei nostri cuori . Il segreto è tutto qui: condurre le anime a porsi davanti a Gesù e a chiedergli: Signore, che cosa vuoi che io faccia? . Siate audaci".
(A Gesù per Maria; omelia pronunciata il 4 maggio 1957)

Conversione quotidiana:
“Non cadere in un circolo vizioso: tu pensi: quando questa faccenda si sarà aggiustata in un modo a nell’altro, allora sarò molto generoso con il mio Dio. Ma Gesù non starà forse aspettando che tu sia generoso senza riserve, per aggiustare Lui le cose meglio di quanto tu possa immaginare? Proposito fermo, conseguenza logica: in ogni istante d’ogni giorno cercherò di compiere generosamente la Volontà di Dio”. (Cammino, 776)

“Rettificare. - ogni giorno un po’ - Questo è il tuo lavoro costante, se davvero vuoi farti santo" (Cammino, 290)

“Luci nuove! - Come sei contento perché il Signore ti ha fatto scoprire un’altra America! - Approfitta di questi istanti: è l’ora di prorompere in un inno di ringraziamento; ed è anche l’ora di spolverare gli angolini della tua anima, di liberarti di qualche abitudine, di agire più soprannaturalmente, di evitare un possibile scandalo al prossimo … - In una parola: che la tua gratitudine si manifesti in un proposito concreto”. (Cammino, 298).    

"Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato. - Di' con me: la tiepidezza, no! - dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire! (Cammino, 326) 

    “Un'altra caduta…, e che caduta!... Disperarti? No: umìliati e ricorri, per mezzo di Maria, tua Madre, all’Amore Misericordioso di Gesù. - Un miserere e in alto il cuore! - Si ricomincia di nuovo. (Cammino, 711)

IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA:
    “Sotterra con la penitenza, nella profonda fossa scavata dall’umiltà, le tue negligenze, le tue offese, i tuoi peccati. - Così il contadino sotterra, ai piedi dell’albero che li ha prodotti, i frutti marci, i ramoscelli secchi e le foglie caduche. - E ciò che era sterile, o, meglio, ciò che era dannoso, contribuisce efficacemente a una nuova fecondità. Impara a trarre slancio dalle cadute: dalla morte, Vita. (Cammino, 211).

    “Guarda che viscere di misericordia ha la giustizia di Dio! - Nel giudizio umano si castiga colui che confessa la propria colpa: nel giudizio divino, lo si perdona. Sia benedetto il santo Sacramento della Penitenza”. (Cammino, 309).

    “Alla conversione si ascende per mezzo dell’umiltà, per via dell’abbassamento”. (Solco, 278).

ATTO DI FEDE:
SIGNORE MIO E DIO MIO,
CREDO FERMAMENTE CHE SEI QUI
CHE MI VEDI, CHE MI ASCOLTI,
TI ADORO CON PROFONDA RIVERENZA;
TI CHIEDO PERDONO DEI MIEI PECCATI
E GRAZIA PER FARE CON FRUTTO
QUESTO RITIRO. MADRE MIA IMMACOLATA, SAN GIUSEPPE PADRE E SIGNOR MIO, ANGELO MIO CUSTODE, INTERCEDETE PER ME...!!

“Voi e io facciamo parte della famiglia di Cristo, perché in Lui Dio ha ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. La scelta gratuita di cui siamo oggetto da parte del Signore, ci indica un fine ben preciso: la santità personale … La meta che vi propongo non è un miraggio o un ideale irraggiungibile: potrei portarvi molti esempi di gente della strada, come voi e come me, uomini e donne, che hanno incontrato Gesù che passa quasi in occulto per i crocicchi apparentemente più usuali, e si sono decisi a seguirlo, abbracciando con amore la croce di ogni giorno”(La grandezza della vita quotidiana - omelia pronunciata il 11 marzo 1960).    

“Ascetica? Mistica? Non me ne preoccupo. Qualunque cosa sia, ascetica o mistica, che importa? È grazia di Dio. Se tu cerchi di meditare, il Signore non ti negherà la sua assistenza. Fede e opere di fede: fatti, perché il Signore - l’hai verificato fin dall’inizio, e te l’ho già sottolineato - è sempre più esigente. Questo è già contemplazione, è unione; questa deve essere la vita di molti cristiani, che procedono lungo la propria via spirituale - le vie sono infinite - in mezzo alle occupazioni del mondo, magari senza neppure rendersene conto. Un’orazione e una condotta che non si separano dalle attività abituali, che ci conducono a Dio in mezzo agli impegni nobilmente terreni. Elevando a Dio tutto l’agire, la creatura divinizza il mondo”. (Verso la santità, omelia pronunciata il 26 novembre 1967).

josemaria escriv? balaguer 

PER RIFLETTERE SUI TESTI PROPOSTI

I.    Mi soffermo spesso a considerare che nella mia filiazione divina ho ricevuto la chiamata alla santità? O vedo piuttosto la santità come un qualcosa di possibile ma non per me? Ef. 1, 4-6 ci ricorda che “Dio ci ha scelti sin dall’eternità per essere santi al suo cospetto nell’amore”. Credo nella possibilità della mia santificazione se compio la volontà di Dio?
II.    Tra i mezzi che Gesù ha lasciato per la mia salvezza, la mia configurazione con Lui, cioè la mia santificazione ci sono i Sacramenti. Faccio spesso la comunione Eucaristica con devozione e chiedo al Signore la sua grazia? Mi avvicino  con frequenza alla Confessione non lasciando passare troppo tempo dall'ultima volta? O faccio fatica ad avvicinarmi a Questo Sacramento che è vita dell'anima e formazione della coscienza? Approfitto il tempo che è dono di Dio?
III.    La quaresima è tempo di conversione, quali propositi mi metterò davanti questi giorni di preparazione alla pasqua? 
IV.    Quando mi sento sconfitto dalle prove della vita quale è il mio atteggiamento? Resto lì a farmi pena di me stesso o piuttosto faccio uno sforzo per rialzarmi dalla caduta, sapendo che nulla è impossibile a mio Padre Dio?
V.    Faccio violenza contro i miei vizi, contro i miei difetti? So mettermi in Croce con Cristo o piuttosto sfuggo il sacrificio e la mortificazione considerandoli cose superata “nella spiritualità contemporanea”?
VI.    Cosa penso dei rispetti umani? Tento di non averli? Lotto contro l’egoismo?
VII.    L’amore copre una moltitudine di peccati” (1Cor 13, 1-ss). Come sono le mie opere di carità? Sono cosciente che anche questo è un dono di Dio, cioè il poter contribuire in un modo o nell’altro al bene degli altri?
VIII.    Vivo in presenza di Dio? Tento di avere sempre presente la Volontà di Dio come guida delle mie scelte, delle mie azioni, dei miei sentimenti e propositi?
IX.    Tratto di lottare contro la tiepidezza sapendo che il Signore vuole uomini e donne di un pezzo? Senza doppiezze? Senza mezzi termini in quanto riguarda la morale cristiana, la fede, il comportamento in società?
X.    Sono cosciente che la mia testimonianza è anche un mezzo di santificazione del mondo? Dedico al meno qualche minuto della mia giornata alla preghiera personale e mentale?


 
“Cerchiamo di vivere contenti. Io sono contento. Non dovrei esserlo se guardo la mia vita e faccio quell’esame personale di coscienza che il tempo liturgico di Quaresima ci richiede. Eppure sono contento perché vedo che il Signore mi cerca ancora una volta, che il Signore continua ad essere mio Padre”
(La conversione dei figli di Dio - omelia del 2 marzo 1952)
 

 TRE PUNTI IMPORTANTI:

1.- CONVERSIONE:

    È possibile essere Santi…!! ma cosa vuol dire essere Santi? La santità è un dono di Dio… ma come mai posso santificarmi… non sarà piuttosto presunzione? Prima conversione… ricordi?

2.- FRUTTI DELLA CONVERISONE:  Sono molteplici, ma su quali posso soffermarmi?

A.– La Contrizione:
    Dolore dei miei peccati… umiltà dinanzi a Dio… nessuno è degno ma Dio mi ha voluto e mi vuole Santo come Lui è Santo… Proposito di rettificare.
B.– Vivere in presenza di Dio:
    Tutto ciò che farete fatelo come per il Signore… ci insegna San Paolo… sapere che Dio è presente in ogni istante della “mia Giornata”
C. - Compiere la Volontà di Dio:
    Trattare che la mia vita sia configurata con Cristo vuol dire che Egli sia presente veramente nelle mie scelte e nelle mie azioni… valutare ogni gesto alla luce della sua parola… LASCIANDO FUORI OGNI TIEPIDEZZA che mi raffredda l'anima  e  RETTIFICANDO OGNI AZIONE FATTA MALE.

3.– MEZZI DELLA CONVERSIONE:  

A) Confessione Frequente:
    Avvicinarsi spesso a questo Sacramento dell’Allegria… Santificarsi vale a dire Lasciarsi amare da Dio…
B) Formazione e correzione della coscienza:
    Direzione Spirituale (come momento privilegiato di formazione della propria coscienza tramite i consigli del Sacerdote)  - potendo farlo fuori o nella stessa confessione -  e Offerta delle fatiche quotidiane (come mezzo per riparare per i propri peccati e quelli degli altri).
C) Approfittare il Tempo:
    Poiché dono di Dio… infatti, l’ozio è il padre di tutti i vizi...!! L’uomo si santifica nel tempo, non nell’idea del tempo… compiendo con fedeltà l’orario di lavoro, la puntualità, ecc… sembra troppo ordinario, ma anche qui c’è santità… tutto ciò che un figlio di Dio fa deve essere lode al Padre.
D) Riscoprire il senso della Meraviglia:
    L’uomo non ha più tempo di meravigliarsi del creato… ma un cristiano non può non dare testimonianza anche tramite il rispetto del creato… con la mia testimonianza avvicinerò gli altri a Dio… parlerò loro con il mio esempio sociale di ciò che Dio fa in noi… guardando la nostra vita riescano a trovare Dio!!