Lettera natalizia di don Felice ai suoi parrocchiani e amici
Natale 2017 - Ma perché nascere per poi dover fuggire subito dall'oppressore!?
Carissimi,
Con gli Auguri di un Natale Santo, vorrei ricordare a me e a voi che il Natale che ci stiamo apprestando a festeggiare è il Natale di Gesù Cristo e di nessun altro. Babbo natale, l'albero, le luminarie, i pranzi luculenti, ecc. possono starci come contorno alla festa, ma non come finalità ultima... Se per la nascita di un qualunque bambino è bello esultare e festeggiare soltanto con lui al centro, nel caso di Gesù, un Bambino nato nella povertà e subito divenuto profugo, forse non è la maniera più bella quella di accoglierlo con un consumismo sfrenato...
Ciascuno di noi tragga le proprie riflessioni.
Vorrei dirvi qualcosa anche sulla nostra Parrocchia. In un momento particolarmente difficile per il Mondo e per la Chiesa, noi possiamo ancora dire di avere una Comunità sempre giovanilmente vivace e forte anche contro le avversità. Ringrazio Dio per le belle celebrazioni piene di bambini e di giovani, nella pur faticosa vivacità dei vari gruppi pastorali, nella generosità di offerte e volontariato a favore della Carità per i poveri della Parrocchia e delle Missioni in India, Togo, Venezuela, ecc. Tutto questo grazie ai tanti volontari (ma insufficienti per una parrocchia di queste dimensioni) e grazie alle offerte di molti per le recenti spese per il rifacimento del riscaldamento e per la riparazione del tetto della chiesa. Grazie di cuore.
Sarò Felice di consegnare al mio successore, quando il Vescovo sarà in grado di inviarlo, una bella Comunità.
Un abbraccio a tutti!