In Sardegna per un ?Gemellaggio? pastorale tra due Parrocchie prima chiamate ?Corea?Attesi con ansia come fossero vecchi amici che non si vedevano da tempo, i fedeli della Parrocchia di san Giuseppe Lavoratore di Oristano in Sardegna, hanno accolto con il calore tipicamente sardo i trenta Pellegrini di Fidenza, pure essi dell’omonima parrocchia, che in questo 2015 hanno celebrato in sincronia i cinquant’anni di fondazione delle rispettive comunità.
Per una “provvidenziale combinazione di affinità spirituali”, come ha scritto il Vescovo Carlo Mazza in una lettera di accompagnamento affidato alla parrocchia fidentina per i fratelli di Oristano, “questa specie di gemellaggio non può essere che frutto dello Spirito, in vista di una vera comunione ecclesiale”. Gli ospiti fidentini hanno scoperto che tra le tante affinità delle due parrocchie, c’è incredibilmente anche quella del nome “Corea” (sic!) con cui veniva denominato nel dopoguerra quel quartiere della periferia di Oristano.
Il Parroco della Comunità sarda Monsignor Antonino Zedda già da parecchie settimane preparava con grande cura ed entusiasmo l’evento, anche attraverso il loro sito internet. Tra i fedeli di Oristano hanno voluto essere presenti anche due suore Giuseppine indiane, ambedue nipoti di Padre Matteo e zie di Don Mathew (una era pure sorella del caro Padre Awinash).
L’accoglienza, iniziata sul sagrato della moderna chiesa, è continuata anche dentro il tempio con saluti calorosi e scambio di doni tipici dei due territori; a Don Felice è stato pure regalata una casula verde fatta fare appositamente per una decina di sacerdoti che hanno fatto la storia di quella parrocchia e consegnata loro nel celebrazione del 50°. Una Messa vigiliare festosissima ed una agape fraterna preparata con le tipiche “golosità” sarde hanno completato i festeggiamenti di questo singolare “gemellaggio pastorale”, con l’immancabile invito fatto agli oristanesi perché la visita fosse contraccambiata; invito che è stato raccolto con tanto entusiasmo.
Il viaggio-pellegrinaggio dei fidentini, che era iniziato a Cagliari con la Messa al Santuario della Beata Vergine di Bonaria, “Madre della Sardegna”, è proseguito per una settimana nei luoghi più significativi della nostra bellissima isola mediterranea. Dal complesso “muràgico” di Barumini alla antica città fenicioromana di Tharros nel Sinis; dal borgo medioevale di Bosa con i suoi merletti e la malvasia; e poi Borutta, Sorres, Alghero, Castelsardo, Palau, Isole di Maddalena e la Caprera di Garibaldi, Costa Smeralda e, dulcis in fundo, l’Eremo di San Trano e l’antica Basilica-Santuario di Nostra Signora del Luogu Santu. Tappe tutte affascinanti per arte, storia e paesaggio “Esperienza straordinaria!” hanno commenta- to i trenta fortunati pellegrini.
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